Nuovo piano: eliminiamo la spazzatura spaziale con i satelliti 'Designed for Demise'

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Filippo Maggi: Detriti spaziali, fine vita dei satelliti, spazzatura in orbita....

Filippo Maggi: Detriti spaziali, fine vita dei satelliti, spazzatura in orbita....
Anonim

Quando si tratta di affrontare il problema sempre più preoccupante dei detriti orbitali, l'Agenzia spaziale europea ha fatto di più per indagare sul problema rispetto a qualsiasi altra istituzione sulla Terra. La sua iniziativa Clean Space ha costantemente sponsorizzato una serie di diverse strategie innovative, tra cui alcune basate sulla teoria dei giochi. L'agenzia sta prendendo sul serio le questioni, perché i cieli intasati sono un problema serio.

C'è anche questo: molti satelliti sfuggono al dolce rilascio della distruzione e finiscono per precipitare sulla superficie, creando timori che le proprietà o anche le persone possano cadere vittime dell'impatto dei vecchi satelliti.

Quindi l'ESA vuole creare satelliti che siano "D4D", progettati per la scomparsa. Ciò comporta l'uso di materiali che sono più distruttibili e si suddivideranno nelle loro parti costituenti in precedenza.

Non è esattamente facile da fare. I produttori di satelliti vogliono costruire qualcosa di solido - che potrebbe sopravvivere al lancio nello spazio, e forse anche sopportare di essere colpito da una delle centinaia di migliaia di piccoli frammenti di detriti che sfrecciano intorno alla Terra a oltre 22.000 miglia all'ora.

Ma non è impossibile. L'ESA sta testando quanto bene gli oggetti possono tenere insieme se i metalli satelliti come il titanio o l'acciaio inossidabile sono stati sostituiti con leghe di alluminio. L'agenzia è ancora più interessata a vedere quanto velocemente quei metalli si fondono nelle calde condizioni sperimentate durante il rientro atmosferico.

E per questo, gli scienziati stanno conducendo alcuni test incredibili, creando prototipi di parti satellitari con getti d'aria ipersonici combinati con riscaldatori ad arco elettrico all'interno di gallerie del vento. Il risultato è il collaudo della galleria del vento al plasma proprio dell'ESA, che invia quantità di fuoco e di energia in fiamme nelle gallerie del vento e osserva come evaporano i materiali compositi.

Immagina quanto sarebbe male avere il lavoro di stare seduti a guardare questo accadere giorno dopo giorno.

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