Le barche Drone nei canali di Amsterdam faranno più di galleggiare

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Dalle meduse ai fondali, ora nei canali di Venezia si vede ogni cosa

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Anonim

Barche drone presto colpiranno i famosi, arrugginiti canali pieni di biciclette di Amsterdam. L'ambizioso progetto "ROBOAT", una collaborazione tra il Massachusetts Institute of Technology (MIT) e l'Amsterdam Institute for Advanced Metropolitan Solutions (AMS), inizierà una prova quinquennale delle navi del 2017 per dare alle imbarcazioni polivalenti tutte tipi di compiti interessanti per i corsi d'acqua affollati.

"Questo progetto immagina una flotta di imbarcazioni autonome per il trasporto di merci e persone che possono anche cooperare per produrre infrastrutture galleggianti temporanee, come ponti su richiesta o fasi che possono essere assemblate o smontate in poche ore", afferma Carlo Ratti, professore di pratica delle tecnologie urbane al MIT.

Quindi sì, oltre al trasporto di merci e persone, queste barche drone potrebbero essere utilizzate per creare infrastrutture galleggianti temporanee, come ponti autoassemblanti e palchi per concerti.

Se il processo non affonda, non c'è carenza di altri corsi d'acqua su cui i ROBOATS potrebbero essere messi al lavoro. Il team sostiene che il 60% della popolazione mondiale vive vicino alle coste e alle sponde del fiume. L'automazione in questo settore potrebbe avere un grande impatto sulla ricerca scientifica e sulle infrastrutture locali. Amsterdam è un argomento di prova iniziale ideale: quasi il 25 percento della città è coperto d'acqua, e la sua rete di canali ricorda i giorni in cui il commercio veniva condotto principalmente attraverso i corsi d'acqua.

Le imbarcazioni supporteranno una serie di sensori in grado di misurare l'inquinamento e la qualità dell'acqua, valutando il modo migliore per migliorare l'ambiente. "L'acqua è portatrice di vita", afferma Arjan van Timmeren, professore e direttore scientifico di AMS. "Concentrandosi sul sistema idrico della città, ROBOAT può creare opportunità per nuovi metodi di rilevamento ambientale e adattamento climatico".

Le barche del MIT non saranno le prime navi autonome a colpire l'acqua, ma potrebbero essere una delle più importanti. Saildrone, una startup che lavora con la National Oceanic and Atmospheric Administration negli Stati Uniti, ha sviluppato barche autonome che possono stare in mare, attrezzate con sensori in modo che gli scienziati a terra possano analizzare i dati meteorologici.

Le barche non sono progettate per uso pubblico ed è improbabile che molte persone le vedranno mai da vicino.

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