La radioattiva "Glassy Soot" è caduta su Tokyo dopo la fusione di Fukushima

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Il decadimento radioattivo

Il decadimento radioattivo
Anonim

La maggior parte del materiale radioattivo che ha piovuto a Tokyo dopo il crollo della centrale nucleare di Fukushima Daiichi è stato incapsulato in microparticelle vetrose, i ricercatori hanno scoperto.

I risultati, che saranno presentati lunedì alla conferenza di Goldschmidt in Giappone, mostrano che le conseguenze radioattive del terremoto del 2011 e del conseguente disastro nucleare sono state scarsamente comprese. In precedenza, si supponeva che la maggior parte delle radiazioni cadessero dissolte nella pioggia. Ciò significherebbe che si laverebbe via dal suolo e attraverso l'ambiente con il ciclo idrologico.

Tuttavia, quello che è successo in realtà è che, nel mezzo della fusione, molecole di cesio radioattivo e nanoparticelle di ossidi di ferro-zinco sono state incorporate nel vetro di ossido di silicio. Ciò è avvenuto a causa dell'interazione tra il nucleo fuso e le unità di contenimento del calcestruzzo.

Queste minuscole particelle di vetro entrarono nell'aria e caddero come fuliggine nella regione circostante. Poiché le molecole radioattive sono contenute in un mezzo insolubile, non si lavano via dal suolo con l'acqua piovana nella stessa misura.

"Sembra che la procedura di pulizia, consistente nel lavaggio e nella rimozione dei terreni superiori, fosse la cosa giusta da fare", afferma il dott. Satoshi Utsunomiya, che presenterà i risultati lunedì. "Tuttavia, la concentrazione di cesio radioattivo nelle microparticelle significa che, a livello estremamente localizzato e concentrato, il fallout radioattivo potrebbe essere stato più (o meno) concentrato del previsto".

Oltre alle conseguenze per l'ambiente, ci sono conseguenze significative per la salute umana. Respirare il cesio racchiuso in particelle di vetro può avere un impatto molto diverso dall'esposizione ad esso come pioggia radioattiva e può essere pericoloso a una concentrazione molto più alta o più bassa. L'emivita del materiale può anche dipendere pesantemente dal mezzo.

Queste informazioni saranno preziose nel valutare gli impatti in corso il disastro di Fukushima. Si spera che non si verifichi di nuovo alcuna fusione nucleare su tale scala, ma se lo si fa, questa nuova scienza aiuterà i governi a rispondere meglio alla crisi.

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