Galileo: il sistema globale europeo per la navigazione satellitare
Due satelliti costruiti e lanciati dall'Agenzia spaziale europea passeranno l'anno successivo a testare la teoria della relatività generale di Albert Einstein, che è stata proposta in un documento del famoso fisico tedesco pubblicato 100 anni fa questo mese (se si pensa al tempo in quel modo).
Nell'agosto 2014, l'ESA ha lanciato il quinto e il sesto satellite nell'ambito del suo programma Galileo, un sistema globale di navigazione satellitare che dovrebbe fornire un GPS civile estremamente accurato per tutta l'Europa. Sfortunatamente, Galileo 5 e 6 si sono arenati in orbite allungate attorno alla Terra a causa di razzi difettosi del razzo superiore, rendendoli inutilizzabili per la navigazione.
Gli scienziati dell'ESA hanno lavorato da allora per correggere le orbite dei due satelliti attraverso un complicato insieme di manovre. Non ci sono riusciti, ma il fallimento può portare al suo stesso successo. "I satelliti sono diventati casualmente estremamente utili scientificamente, come strumenti per testare la teoria della relatività generale di Einstein misurando in modo più accurato che mai il modo in cui la gravità influenza il passare del tempo", ha detto Javier Ventura-Traveset, Senior Advisor del navigatore satellitare dell'ESA..
La teoria della relatività generale di Einstein prevede che il tempo passi più lentamente vicino a oggetti voluminosi. Questo è già stato osservato sperimentalmente - in particolare nel 1976 da una sonda dotata di un orologio atomico maser all'idrogeno e lanciato 62000 miglia nello spazio.
I satelliti Galileo, anch'essi dotati di orologi atomici maser all'idrogeno, conservano ancora un'orbita ellittica finora. Poiché stanno salendo e cadendo circa 5280 miglia due volte al giorno in altitudine, sono diventati molto preziosi per i ricercatori che vogliono confrontare il modo in cui il tempo viaggia a diverse altitudini dalla Terra.
Gli orologi atomici corrono a circa pochi decimi di microsecondo in orbita più velocemente di quanto fanno a terra. Sui satelliti di navigazione, questo produce errori di circa 6,2 miglia al giorno. L'ESA spera di utilizzare i dati di un anno dei due satelliti Galileo per migliorare la precisione strumentale e comprendere la relatività generale in modo più dettagliato. Ci si aspetta che i due satelliti raccolgano dati almeno quattro volte più accurati dei risultati derivati dalla missione del 1976.
Gli scienziati non osserveranno nulla di così folle quanto quello che è stato raffigurato sul pianeta Miller nel film Interstellare. Ciononostante, la nuova missione potrebbe darci qualche informazione in più su cosa potremmo aspettarci quando gli umani finalmente arrivano a viaggiare in altre lune o pianeti che possiedono effetti gravitazionali molto diversi.
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